Mostra E’ tempo di olimpiadi [Set 21]

Mostra E’ tempo di olimpiadi [Set 21]

Locandina Welcome back Marilyn

E’ tempo di olimpiadi è la mostra dei vincitori della 6^ edizione del Premio Internazionale di Potografia “Agnese Meotti” e che sarà inaugurata sabato 4 settembre.

Sarà visitabile dal 5 settembre al 10 ottobre nelle sale Tiziano e Raffaello del complesso monumentale di Villa Del Bene.

Saranno esposti 15 scatti del progetto dedicato agli atleti con disabilità del 1° classificato Adriano Boscato e altri 15 scatti di due progetti del 2° classificato Domenico Cippitelli dal titolo Giò e One eye.

La fotografia e lo sport

L’arrivo delle Olimpiadi riporta la nostra mente a due momenti storici: i giochi sacri dell’antichità, celebrati in onore di Zeus nella città sacra di Olimpia ogni quattro anni nei mesi estivi. Erano i più antichi e i più solenni fra i quattro giochi panellenici celebrati dai Greci e nell’ottocento con la scoperta delle rovine dell’antica città di Olimpia dove si rinnovò l’interesse per lo spirito dei Giochi dell’antichità. In quel momento storico Pierre de Coubertin, pedagogista e sociologo, riuscì a riproporre i Giochi con la visione dell’importanza che lo sport aveva nella formazione dei giovani e, come strumento di pace tra i popoli. Ma il vero inizio delle moderne Olimpiadi si ebbe solo in occasione della sua IV edizione, nel 1908 durante i giochi di Londra. Ma è possibile accostare l’arte allo sport e conseguentemente alla fotografia in quanto forma dell’arte? Assolutamente si. 

L’arte classica e lo sport

Il fecondo binomio arte e sport divenne inscindibile in Grecia, tanto che le gare e gli esercizi di palestra furono uno dei temi preferiti dagli artisti. Lo studio degli armoniosi corpi degli atleti, spesso idolatrati come divinità, guidò Policleto all’elaborazione del suo “canone”, concretizzato nella statua del Doriforo e Mirone che nel Discobolo seppe cogliere l’attimo in cui il movimento pare arrestarsi prima di esplodere in tutta la sua energia, Lisippo poi conquistò lo spazio con l’ampia e ieratica gestualità dell’Apoxyómenos. Omero nei versi dei suoi poemi epici trasformò gli atleti in eroi e donò loro l’immortalità degli dei. Ma non ci fu genere letterario o arte figurativa che si sottrasse al fascino degli agònes. Il binomio arte e sport nell’antichità poté affermarsi in particolar modo proprio a Olimpia, dove si celebravano le Olimpiadi, tema di questa edizione del nostro premio di fotografia. Con un grande saldo nello spazio e nel tempo arriviamo alle moderne Olimpiadi dove nel 1906, a Parigi, de Coubertin, nel foyer della Comédie Française, convocò una Conférence consultative des Arts, des Lettres et des Sports e dove si approvò l’istituzione di cinque concorsi artistici per opere inedite ispirate all’ideale sportivo e che nel tempo aumentarono arrivando a comprendere anche l’architettura.

La fotografia e le olimpiadi

E la fotografia quale ruolo ha avuto? Un grande ruolo nelle moderne Olimpiadi immortalando gli atleti, la loro plasticità, la gioia, il dramma, la potenza e lo sforzo, la follia e la protesta, ma anche i panorami dei luoghi. Come non ricordare la foto della cerimonia di apertura dei Giochi di Atene del 1906, sembra un quadro futurista. E la prima finale dei 100 metri maschili dove i cinque atleti, con pose diverse una dall’altra, sono pronti a scattare come in una raffigurazione scolpita su un bassorilievo romano. E Jesse Owens nella finale dei 200 metri maschili nelle Olimpiadi di Berlino nel 1936, immortalato da uno scatto che coglie il suo movimento come se fosse un dio greco, ma di colore scuro, di fronte alla Germania nazista. Il maratoneta brasiliano Da Lima che alle Olimpiadi di Atene del 2004 viene placcato da uno squilibrato, e che perde la gara ci porta a pensare a Caravaggio, dove la sua pittura non è solo l’intensità espressiva dei colori e le emozioni palpitanti che si incarnano nei soggetti, ma è anche la storia che viene raccontata. Una storia dentro a un’altra storia, ogni corpo ha avuto una vita propria, è stato un personaggio reale che nella foto non ha fatto altro che essere sé stesso.

E alle Olimpiadi del ’68 a Città del Messico, i pugni alzati in un guanto nero delle medaglie Tommie Smhit e John Carlos in segno di protesta contro le discriminazioni razziali, ci riportano ad artisti contemporanei come Banksy. Azioni come queste, nel mondo contemporaneo vengono comunemente decodificate con il termine “attivismo”. La loro arte vive soprattutto con l’obbiettivo di offrire una voce a chi normalmente non ce l’ha.

Altro esempio ci viene offerto dal fotografo francese François Xavier Marit, sempre in cerca di trovare nuovi mezzi innovativi per scattare foto spettacolari negli eventi sportivi principali come nelle Olimpiadi. Le foto che vengono scattate sono semplicemente stupefacenti. La fotografia in passato aveva a disposizione solo il fotografo e la macchina fotografica, oggi ci sono macchine robotizzate che permettono di raggiungere posti inaccessibili per un fotografo. Sembra di ritornare nel rinascimento, nella bottega dell’artista dove si imparavano le tecniche e si sperimentavano nuove tecniche artistiche. Dove si dava vita a nuove comunità di artisti generando nuovi valori estetici ed espressivi, nonché sociali ed economici concependo modi rivoluzionari anche nel modo di vivere ed interpretare la vita.

Ecco, tranquillamente è possibile affermare che l’arte della fotografia può essere accostata allo sport.

PRODUZIONE

BHR Group   Il genio italiano

IDEAZIONE E CURA DELLA MOSTRA

Gianneugenio Bortolazzi

PATROCINIO

Ministero della cultura

DIRETTORE ARTISTICO

Angelo Lanza

 

SPONSOR

B&B Studio

COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO E RELAZIONI ESTERNE

Alice Bellotto

Lorenzo Kruger a Villa Del Bene [Ott 21]

Lorenzo Kruger a Villa Del Bene [Ott 21]

Matteo Faustini live a Villa Del Bene #RockInVilla

Dopo i concerti estivi nel cortile del pozzo di Villa Del Bene, si inaugura la rassegna invernale con il concerto di Lorenzo Kruger all’interno delle scuderie della Villa.

Ospite per la prima volta di Villa Del Bene Lorenzo Kruger, ex leader dei Nobraino ora affermato cantautore, con la tappa conclusiva del suo tour estivo per la presentazione dell’ultimo album SIngolarità. On stage oltre a lui Chianluca, The Royal State, The Porcupine Room e I malati immaginari.

L’apertura dei cancelli è prevista per le ore 16:00.

Il costo del biglietto è di € 10,00 ed è possibile prenotare i biglietti in prevendita cliccando sul pulsante qui sotto.
In ottemperanza alle disposizioni in materia di eventi, sarà richiesta l’esibizione del Green pass e di un documento di riconoscimento valido.

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Lorenzo Kruger

Lorenzo Kruger è un cantautore e performer dall’indole eclettica e mai banale.

Con i Nobraino, band cult degli anni Duemila, ha collezionato cinque album in studio, un album live e un EP, raggiungendo una discreta popolarità con l’esibizione al Dopo Festival di Sanremo nel 2010 e, nel novembre dello stesso anno, alla trasmissione di Serena Dandini Parla con me. Sempre nel 2010 la band vince il sondaggio “Nuova Musica Italiana” indetto dalla rivista mensile XL.

Nel 2011 i Nobraino si aggiudicano il premio speciale per il “Miglior tour dell’anno” conferito al MEI di Faenza e si esibiscono come ospiti al Teatro Ariston di Sanremo in occasione del Premio Tenco.

Nel 2012 Lorenzo Kruger partecipa con i Nobraino al Concertone del Primo Maggio a Roma, facendosi notare per l’originale esibizione che accompagna l’esecuzione de Il mangiabandiere. Due anni dopo, a Taranto, la band si esibisce al concerto del Primo Maggio organizzato dal Comitato dei cittadini e lavoratori liberi e pensanti (direttori artistici Michele Riondino e Roy Paci, conduttori Luca Barbarossa, Valentina Petrini e Andrea Rivera) e che vede la partecipazione, tra gli altri, di Vinicio Capossela, Caparezza, Afterhours, Sud Sound System, Tre Allegri Ragazzi Morti, Après La Classe, 99 Posse, Paola Turci e altri artisti.

Nel 2017 Kruger decide di intraprendere un percorso da solista ispirato ai grandi nomi della musica italiana come Fabrizio De Andrè e Paolo Conte. A quest’ultimo ha dedicato lo spettacolo “Gli scontati”, con cui ha girato l’Italia collezionando più di 300 date.

Centinaia di concerti nel corso della sua carriera gli hanno fatto acquisire una presenza scenica poliedrica in bilico tra musica, teatralità e intrattenimento. Fuori dagli schemi, provocatorio e irriverente, ma anche totalmente dedito alla musica e al suo pubblico, come si evince dalla dimensione live al fianco del pianoforte.

Il 2021 segna dunque il ritorno di Lorenzo Kruger con il singolo “Con me Low Fi” e il lancio della campagna solidale Spazi Miei, un’operazione manifesto legata a l’artwork del nuovo album i cui proventi sono devoluti a “Casa di Gesso”, scuola di teatro per bambini di Cesena.

Matteo Faustini in concerto a Villa Del Bene